Nelle
società antiche gli anziani con la loro esperienza e saggezza
rappresentavano un riferimento fondamentale . Le decisioni
importanti venivano prese dai collegi degli anziani e non si poteva
prescindere dal loro parere.
Con
il tempo i vecchi sono divenuti “antichi”, antiquati, da
combattere, da emarginare, misconoscendo tutto il loro bagaglio
culturale e la saggezza di vivere, un contributo importante e
insostituibile.
Passeggiando
sulla riva di un lago la mattina molto presto, si può scorgere in
lontananza una figura possente con indosso un grembiulone di plastica
bianca su un barcone mentre issa le reti da pesca. Impossibile da
lontano capire se si tratti di un uomo o una donna , giovane o
anziano. Finito di issare le reti, la barca viene diretta alla riva,
attraccata al molo. Da essa con un passo sicuro scende una donna.
Ha
più di ottant'anni, capelli d'argento, occhi vivaci e intelligenti,
bei lineamenti del viso, un corpo possente.
Da
sessant'anni si alza alle due di notte per andare a pescare nel lago,
fino a dieci anni prima con suo marito che le ha insegnato il
mestiere subito dopo il matrimonio, poi, a causa di una grave
malattia che lo ha condannato a letto, da sola, ultimamente aiutata a
volte dal figlio e dal nipote.
E
pare che ogni volta che getta le reti nel lago voglia pescare non
solo pesci, ma anche i suoi sogni di ragazza dispersi nell'acqua, di
una vita senz'altro più agiata e serena di quella che in realtà ha
condotto e che soprattutto conduce, dal momento che, finita la
pesca quotidiana e consegnato il pesce in pescheria, torna a casa
per accudire il marito gravemente ammalato.
Non
si lamenta mai, anzi riesce finanche a trovare il lato tragicomico
della sua situazione personale scherzando con il figlio ed il nipote
quando la accompagnano a pescare di notte.
La
pescatrice riprende a sognare quando, fissandole da un balcone, butta
giù le reti da riparare. Con mani veloci ed esperte passa il filo
che chiude le maglie strappate da chissà quale pesce che abbia
tentato la fuga, ma è come se lei cucendo voglia racchiudere in un
mondo segreto tutti i bei ricordi della sua vita passata, in cui con
suo marito si godeva il paesaggio notturno di quel lago stupendo e al
chiarore della luna pescava i suoi pesci e i suoi sogni di ragazza
prima e di giovane mamma poi.
Sa
bene di essere l'ultima donna pescatrice di quel lago, ma non si
vanta mai di questo. Se necessario per mandare avanti la famiglia,
dice a se stessa prima che agli altri, si deve fare questo ed altro
senza lamentarsi mai, perchè lamentarsi è solo una perdita di tempo
e non serve a risolvere i veri problemi della vita che va avanti,
corre anzi, e dopo non c'è più tempo utile per correre ai ripari.
Perle di saggezza!
Già,
cara pescatrice, si perde troppo tempo a lamentarsi nella vita, non
considerando mai che ci sono situazioni più tristi , misere e
complicate delle nostre, vissute però con maggiore discrezione e
grande dignità come la tua.
Oltre
alla pesca di lago, mi hai insegnato a vivere le mie difficoltà con
coraggio e dignità e ad apprezzare le piccole cose della vita
quotidiana . Grazie!
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