Riposa in pace amore mio

sabato 28 marzo 2015

La pescatrice di sogni

Nelle società antiche gli anziani con la loro esperienza e saggezza rappresentavano un riferimento fondamentale . Le decisioni importanti venivano prese dai collegi degli anziani e non si poteva prescindere dal loro parere.
Con il tempo i vecchi sono divenuti “antichi”, antiquati, da combattere, da emarginare, misconoscendo tutto il loro bagaglio culturale e la saggezza di vivere, un contributo importante e insostituibile.
Passeggiando sulla riva di un lago la mattina molto presto, si può scorgere in lontananza una figura possente con indosso un grembiulone di plastica bianca su un barcone mentre issa le reti da pesca. Impossibile da lontano capire se si tratti di un uomo o una donna , giovane o anziano. Finito di issare le reti, la barca viene diretta alla riva, attraccata al molo. Da essa con un passo sicuro scende una donna.
Ha più di ottant'anni, capelli d'argento, occhi vivaci e intelligenti, bei lineamenti del viso, un corpo possente.
Da sessant'anni si alza alle due di notte per andare a pescare nel lago, fino a dieci anni prima con suo marito che le ha insegnato il mestiere subito dopo il matrimonio, poi, a causa di una grave malattia che lo ha condannato a letto, da sola, ultimamente aiutata a volte dal figlio e dal nipote.
E pare che ogni volta che getta le reti nel lago voglia pescare non solo pesci, ma anche i suoi sogni di ragazza dispersi nell'acqua, di una vita senz'altro più agiata e serena di quella che in realtà ha condotto e che soprattutto conduce, dal momento che, finita la pesca quotidiana e consegnato il pesce in pescheria, torna a casa per accudire il marito gravemente ammalato.
Non si lamenta mai, anzi riesce finanche a trovare il lato tragicomico della sua situazione personale scherzando con il figlio ed il nipote quando la accompagnano a pescare di notte.
La pescatrice riprende a sognare quando, fissandole da un balcone, butta giù le reti da riparare. Con mani veloci ed esperte passa il filo che chiude le maglie strappate da chissà quale pesce che abbia tentato la fuga, ma è come se lei cucendo voglia racchiudere in un mondo segreto tutti i bei ricordi della sua vita passata, in cui con suo marito si godeva il paesaggio notturno di quel lago stupendo e al chiarore della luna pescava i suoi pesci e i suoi sogni di ragazza prima e di giovane mamma poi.
Sa bene di essere l'ultima donna pescatrice di quel lago, ma non si vanta mai di questo. Se necessario per mandare avanti la famiglia, dice a se stessa prima che agli altri, si deve fare questo ed altro senza lamentarsi mai, perchè lamentarsi è solo una perdita di tempo e non serve a risolvere i veri problemi della vita che va avanti, corre anzi, e dopo non c'è più tempo utile per correre ai ripari. Perle di saggezza!
Già, cara pescatrice, si perde troppo tempo a lamentarsi nella vita, non considerando mai che ci sono situazioni più tristi , misere e complicate delle nostre, vissute però con maggiore discrezione e grande dignità come la tua.
Oltre alla pesca di lago, mi hai insegnato a vivere le mie difficoltà con coraggio e dignità e ad apprezzare le piccole cose della vita quotidiana . Grazie!




Nessun commento:

Posta un commento