Piano
piano prendo coscienza del mio stato: sono legata a letto dalle
solite fasce di contenzione, da poco hanno finito di farmi
l'elettrochoc, sono tutta sudata, ho un terribile mal di testa e mi
sono fatta tutto addosso, neanche mi hanno pulita.
Sono
solo un caso clinico su cui sperimentare ancora l'efficacia di un
trattamento prima obsoleto, ora ripristinato per i casi più
gravi.Non sono più un essere umano, non ho più identità, men che
meno dignità; finito il trattamento non conto più nulla.
Tanto
vale che mi liberi di queste “amorevoli” cure fingendo di essere
completamente guarita. Medici, infermieri parlano, parlano, ma di me,
di chi sono veramente e che cosa voglio non hanno capito proprio
nulla.
Luminari
che si riempiono la bocca di termini difficili per sembrare
importanti
agli
occhi dei pazienti e degli ingenui parenti, pronti a dilapidare
fortune pur di farti guarire o al contrario “sparire” . Perchè
la malattia mentale ancora spaventa e non si vuol vedere, neanche
conoscere, per curarla davvero.
E
quando pensano che sei fuori di testa, magari solo disperato o
arrabbiato per come vieni trattato, ti schiaffano un ago in vena per
“abbatterti” con un neurolettico, senza neanche farti parlare o
spiegare.
E
se pensano che sei pericoloso per te stesso o per gli altri ti
imprigionano in un reparto psichiatrico con tanto di sbarre alle
finestre, tanto per chiarirti che solo con la reclusione e il sonno
puoi guarire. In realtà è la società che ti nasconde perchè non
ti vuole vedere, non vuole vedere come ti ha ridotto con la sua
indifferenza e la sua crudeltà.
Sei
un rifiuto, incominciando dalla tua famiglia, da chi ti ha generato,
perchè non voleva figli o non voleva un maschio o una femmina, o
l'ennesimo scomodo figlio da sfamare e da accudire.E incominci a
sentirti diverso, ma solo perchè non amato e accettato. E allora che
fai? Diventi il migliore studiando tutto lo scibile umano per
raggiungere le mète più ambite, oppure il peggiore, un somaro a
scuola, un disadattato nella vita solo per attrarre l'attenzione, in
un patetico tentativo di ricevere l'amore che purtroppo nessuno ti
da.
Provi
anche a divorare di tutto, o a non mangiare per giorni e giorni, fino
a rischiare la vita, per la fame insaziabile, lacerante di amore.
Ma
diventi solo un problema, uno scomodo problema, senza più soluzione
per cui vai tolto letteralmente di mezzo con la reclusione
psichiatrica.
Ma
anche da ricoverato dai fastidio, meglio farti dormire, nutrirti con
le fleboclisi (neanche tante, altrimenti aumentano i costi), e se
tenti di fuggire da quell'incubo ti legano a letto. Magari se se lo
ricordano ti mettono anche un pannolone per non dover cambiare troppo
spesso le lenzuola, e se sei sveglio si dimenticano pure di darti da
bere e da mangiare.Perchè sei un malato di mente, non conti più
nulla, sei solo un problema per tutti, in un modo o nell'altro devi
soltanto sparire, magari per sempre.
E
allora dentro di te avviene la fuga da tutto, dal mondo che non ti
ama, che non ti ha mai voluto perchè sei diverso, “un invalido di
cervello”, la fuga dalla vita stessa, che ti ha tolto tutto,
finanche la gioia di viverla.E precipiti inesorabilmente nel tuo buco
nero dal quale non vuoi uscire più.
E
questi saccenti signori in camice bianco che circondano il letto sul
quale sono stata “legata” per proteggermi (non ho mai capito da
chi e da cosa, forse da loro?) , mi dichiarano finalmente guarita
grazie alle loro “amorevoli” cure, senza aver capito proprio
nulla di me!
uscire fuori entrare dentro.......
RispondiEliminaBasaglia.......
detto da me che a quel letto ci sono stato legato........
uscire fuori entrare dentro.......
RispondiEliminaBasaglia.......
detto da me che a quel letto ci sono stato legato........